- Esperienze
- 5 Settembre 2020
Skyros, l’isola dell’antica tradizione greca
Skyros è l’isola giusta se sei alla ricerca di un luogo dove rifugiarti, di un posto dove riposare e dare quiete all’anima oltre che al corpo, dove poter partecipare alla sacralità di alcuni riti antichi e dove la tradizione è ancora forte e mostra gli artigli quando si scontra con alcune moderne idee di progresso.
La mitologia narra che anche il giovane Achille fu nascosto in questa isola dalla madre Theti per evitare che partecipasse alla guerra di Troia.
Non è per il turista che vuole tutto e subito, va conquistata, ascoltata e scoperta lentamente.
La varietà di paesaggi dell’isola
È la più grande e la meno conosciuta delle isole Sporadi, si trova ad Est dell’isola di Eubea, solitaria e tranquilla. Il primo impatto, sia che ci arrivi con un volo da Atene o via mare dal porto di Kymi (Eubea) mostra subito la sua dualità: metà isola è ricoperta di verde da una pineta rigogliosa che arriva fino al mare; l’altra metà invece è rocciosa e può sembrare un paesaggio lunare privo di alberi, decorato da arbusti modellati dal vento. Due isole che probabilmente si sono incontrate ed unite in un tempo molto lontano.
Se arrivi al porto di Linarià l’accoglienza riservata a chi approda è davvero speciale, ma non ti svelo i dettagli per non rovinare la sorpresa! Suggerisco solo di drizzare le orecchie!
La varietà dei paesaggi in questo territorio di poco più di 200 km2 non annoia il visitatore: foreste di pini marittimi, acque cristalline, grotte raggiungibili solo via mare, una montagna alta circa 800 m dove ogni anno vengono a nidificare uccelli migratori, la macchia mediterranea dai profumi inebrianti, sorgenti d’acqua fresca per ristorare dalla calura, pianure coltivate e vigneti; insomma, ce n’è per tutti.
Anche per gli amanti del sole, le spiagge dell’isola vantano tipologie diverse:
- dorata e lunga quella di Magazià e Molos, dove è possibile trovare anche qualche struttura attrezzata (a Skyros ombrelloni e lettini non si pagano);
- con i ciottoli che ammaccano la schiena ma dove rifugiarsi quando soffia il Meltemi sulla costa orientale (Kalamitsa);
- circondate dal verde dove l’acqua del mare è rinfrescata da sorgenti di acqua dolce (Pefkos);
- raggiungibili con un po’ di fatica (ma ne vale la pena!) come Agios Petros o Agalipa;
- “da cartolina”, isolate dal mondo, ma dove non manca una taverna dove assaporare tutta la grecità immaginabile (Ag. Fokàs).
I sapori e gli animali di Skyros
La cucina locale offre una varietà di piatti a base di carni ovine e formaggi autoctoni dai sapori genuini e forti, prodotti ancora con metodi tradizionali. Anche se il mare non è più così pescoso come un tempo, gli spaghetti con l’aragosta restano uno dei piatti forti dell’isola.
Skyros è un’isola di pastori: le capre, regine dell’isola, si divertono spesso a mettere alla prova i turisti che devono imparare da subito l’arte della pazienza.
Oltre alla capra, un altro animale molto importante a Skyros è il cavallino autoctono. Considerate le sue dimensioni a prima vista potrebbe sembrare un pony ma non lo è, ha infatti tutte le caratteristiche del cavallo “in miniatura”. Per evitare l’estinzione di questa razza molto antica sono nate delle associazioni e, soprattutto d’estate, arrivano giovani volontari da tutto il mondo a prendersi cura di questi bellissimi cavallini.
Panigiri: le feste tradizionali greche che rendono l’isola unica
Skyros è un luogo dove i Panigiri (le feste greche dedicate ad un santo particolare) sono organizzati a turno da famiglie che invitano tutta la comunità (turisti inclusi!) alla celebrazione della funzione e alla condivisione gratuita del cibo semplice (di solito riso e carne di capra) innaffiato da vino in bottiglie di plastica. Un’atmosfera che porta fuori dal tempo, una convivialità genuina che dura fino a notte fonda, a volte fino a mattina; la convivialità è cantata a cori che si rimbalzano strofe di canzoni antiche che parlano di vita vera. A Skyros, a differenza delle altre isole greche, durante i Panigiri normalmente non si balla, si canta e basta (almeno così vorrebbe la tradizione, anche se le opinioni sono discordanti).
L’occasione per ballare invece arriva con il carnevale (Apokries) che in questa isola è davvero speciale e va vissuto almeno una volta in vita!
Tre le figure principali che puoi incontrare danzanti in giro per la Chora nei fine settimana che precedono la Quaresima: il Ghèros (il vecchio), la Korela (giovane donna in abito tradizionale) e il Frangko (giullare). Il primo è il leader indiscusso, incappucciato con un mantello di pelle di capra, pantaloni di lana, sandali skyriani (trohade), bastone da pastore e maschera di pelle di capretto; il pezzo forte è la cintura pesantissima fatta di decine di campanacci che creano un suono assordante che manda letteralmente in trance! Le altre due figure lo accompagnano per le mulattiere del villaggio dove tutti i bar e le taverne sono aperti fino a mattina in un’atmosfera unica, antica, dionisiaca…provare per credere.
Fuori dagli stereotipi e dalle rotte del turismo di massa, ricca di tradizione e di tranquillità è l’isola che quando entra nel cuore ci resta per sempre.

Elena Serafin
Mi chiamo Elena e mi considero una cittadina del mondo. In Grecia mi sento sempre a casa ed è una sensazione bellissima.